
🎬 SCHEDA
TITOLO ORIGINALE
10 Cloverfield Lane
PRODUZIONE
J.J. Abrams, Lindsey Weber
REGIA
Dan Trachtenberg
SCENEGGIATURA
Josh Campbell, Matthew Stuecken, Damien Chazelle
STORIA
Josh Campbell, Matthew Stuecken
CAST
John Goodman, Mary Elizabeth Winstead, John Gallagher Jr., Douglas M. Griffin, Suzanne Cryer, Bradley Cooper
COLONNA SONORA
Bear McCreary
FOTOGRAFIA
Jeff Cutter
MONTAGGIO
Stefan Grube
SCENOGRAFIA
Ramsey Avery, Amelia Brooke, Michelle Marchand II
COSTUMI
Meagan McLaughlin
🖋️ Recensione
Michelle, dopo una lite col fidanzato (e una leggera scossa di terremoto che lascia presagire qualcosa di terribile), parte da New Orleans per dirigersi verso le campagne della Louisiana. Di notte, lungo il tragitto, ha un incidente d’auto. Si risveglia dentro una stanza cieca, incatenata a un muro, ma curata delle ferite. Howard, uomo diffidente che l’ha tratta in salvo, la informa della catastrofe che si è abbattuta sul mondo: agenti chimici hanno reso l’aria mortale in seguito a un’invasione.
Il passato di Howard è avvolto nel mistero: un complottista bipolare che ha perso tutto e costruito il bunker per proteggersi da una calamità che ha sempre atteso. Purtroppo per Michelle, l’uomo non le permette di uscire, né di avere contatto con l’esterno. La giovane donna trova in Emmet, un altro “rifugiato” accolto da Howard prima di sigillare il bunker, un prezioso alleato con cui scoprire la verità sul mondo là fuori e che si cela dietro il corpulento uomo che li tiene segregati.
J.J. Abrams, con la sua Bad Robot, produce il secondo tassello di un complesso e misterioso “universo” in costruzione; tuttavia, se non per il titolo, nulla sembra collegare 10 Cloverfield Lane al precedente Cloverfield. Il regista esordiente Dan Trachtenberg dirige con abilità uno scenario orrorifico ricco di suspense, la cui brillante sceneggiatura (scritta da Josh Campbell, Matthew Stuecken e Damien Chazelle) potrebbe benissimo essere adattata a claustrofobica pièce teatrale. I tre personaggi sono costruiti con cura e ogni loro interazione suscita paura: il terrore che “qualcosa” di estraneo e incomprensibile stia per abbattersi su di loro. Facile pensare che il povero Howard, invece, altro non sia che un folle, un emarginato sociale, psicopatico, ossessivo e ossessionato che ha bisogno di qualcuno che lo accetti e che, per questo, abbia escogitato un terrificante piano per non rimanere solo.
10 Cloverfiled Lane si allinea perfettamente lungo i binari di un genere che cambia continuamente rotta, come una psiche disturbata. Lungo la strada, sito ideale di efferati delitti in stile Non aprite quella porta (ed è proprio il caso di non aprirla), si dipana una narrazione, concentrata tra quattro mura, di innegabile potenza. La straordinaria interpretazione di John Goodman trasmette sfumature che rendono il personaggio grande. Un gigante (tra i più miseri), abbandonato dal mondo. Un reietto della società, capace di ogni malvagità. Come da tradizione abramsiana, il mistero che caratterizza il personaggio cardine è disvelato piano piano fino a esplodere in una scioccante verità.
A tratti hitchcockiano, a tratti wellsiano, 10 Cloverfiled Lane riesce a coinvolgere e tenere alta la suspense fino al clamoroso epilogo, in cui la giovane protagonista, forte come non se ne vedevano da tempo (e che si spera di rivedere), non si arrende e sceglie la strada del conflitto per sanare ferite interiori e aiutare il mondo a scongiurare il grande male che lo affligge: la pazzia di uomini scellerati e isolazionisti, violenti e senza scrupoli, sconfitti in un gioco di ruolo troppo grande contro qualcosa che, là fuori, si erge per dominarli. Potente e rivelatore.