Jojo è un ragazzino del Terzo Reich. La sua istruzione si basa sull’adorazione del regime, sotto la guida di fanatici comandanti della Gioventù hitleriana. Perso il padre in guerra e la sorella per malattia, Jojo cresce solo con la madre. Un giorno, durante una simulazione di combattimento nei boschi, Jojo resta ferito; costretto a casa in convalescenza, scopre di avere una coinquilina ebrea, nascosta in soffitta dalla madre: nasce così un’improbabile e splendida amicizia tra i due giovani.
Charlie, regista teatrale che sta per sfondare a Broadway, vive con la mente a New York, sua città adottiva; Nicole, attrice che sta per partecipare a una serie presso gli studi televisivi californiani, vive con il cuore a Los Angeles, sua città nativa. Tra i due vi è un conflitto di appartenenza, anche simbolico, che travalica quello sentimentale.
“Ghost” è l’anima imprigionata nello “Shell”, un sintetico guscio antropomorfo progettato per superare le capacità dell’essere umano. Il memorabile incipit mostra la creazione del corpo artificiale che ospita la mente di Motoko, una ragazza giapponese perita in un incidente. Una nuova personalità si imprime, dunque, sui ricordi sopiti della giovane Motoko, dando “vita” al maggiore Mira Killian Kusanagi: primo nel suo genere ad avere un cervello umano dentro un corpo interamente artificiale.