
🎬 SCHEDA
TITOLO ORIGINALE
GODZILLA – 決戦機動増殖都市 – Gojira: Kessen Kidō Zōshoku Toshi
PRODUZIONE
Takashi Yoshizawa
REGIA
Hiroyuki Seshita, Kôbun Shizuno
SCENEGGIATURA
Gen Urobuchi
STORIA
Gen Urobuchi
SOGGETTO
Gen Urobuchi, Sadayuki Murai, Yusuke Kozaki, Ishirô Honda
CAST
Mamoru Miyano, Takahiro Sakurai, Kana Hanazawa, Tomokazu Sugita, Yûki Kaji, Jun’ichi Suwabe, Kenta Miyake, Ken’yû Horiuchi, Kazuya Nakai, Kazuhiro Yamaji, Kanehira Yamamoto
COLONNA SONORA
Takayuki Hattori
FOTOGRAFIA
Seamus McGarvey
MONTAGGIO
Aya Hida
SCENOGRAFIA
Ferdinando Patulli, Naoya Tanaka, Yukihiro Shibutani
ANIMAZIONE
Polygon Pictures
🖋️ Recensione
Dopo il devastante scontro con Godzilla, il capitano Haruo Sakaki, disperso su una Terra invecchiata di ventimila anni, è tratto in salvo dagli Houtua: specie indigena frutto dell’evoluzione dell’ecosistema che ha impiegato il nano-metallo per dar vita a fauna e flora di pericolosa bellezza. Godzilla è la gigantesca creatura che ha abitato il pianeta durante la lunga assenza dell’umanità, costretta a fuggire dalla Terra una ventina di anni prima (il relativismo gioca brutti scherzi col tempo) per trovare una nuova casa da abitare. Gli Houtua sono la conseguenza: i discendenti diretti che vivono in tribù e combattono con arco e frecce, incredibilmente resilienti e votati alla loro fede, fondata sulla presenza del gigantesco dominatore.
Ritrovato il gruppo di commilitoni e gli alieni Galu-gu, Bilusaludo militarista che vuole distrutto Godzilla a qualunque costo, e il misterioso alleato Metphies, sacerdote Exif, il capitano Haruo, accecato da vendetta, inizia un altro disperato attacco per sventare la minaccia e riconquistare il pianeta, ormai irrimediabilmente mutato. La speranza e l’ardore che trasudano i personaggi, così come la paura di combattere contro qualcosa di (im)mortale, è il punto forte di questo secondo episodio della trilogia di casa Toho sul Kaijū più famoso.
L’atto centrale è lento e poco incalzante, poiché si sofferma ad approfondire e meglio definire le specie aliene che aiutano l’umanità a riconquistare la propria casa; il focus è posto sul dramma della perdita e il conflitto interiore. Un sequel che permette di apprezzare l’estetica e il format narrativo di questa concezione alternativa (e molto sci-fi) del monster movie per eccellenza.
Per contrastare Godzilla, i sopravvissuti sfruttano la risorsa che la Terra mette a loro disposizione: il nano-metallo, usato dagli indigeni come arma, rimandando alla mente la freccia nera di ossidiana usata per sconfiggere il drago nei tipici fantasy cavallereschi. Nell’atto finale, che apre le porte al capitolo conclusivo, si erge possente il distruttore di mondi contro cui il manipolo di eroi, a bordo di avvoltoi meccanici, lotta per salvare la città di nano-metallo: Mechagodzilla. Uno scenario che trasuda epicità, ove non mancano l’eroico salvataggio dei compagni d’arme e l’estremo sacrificio per un bene superiore che travalica la natura biologica dell’individuo e la sua unicità.
Polygon mantiene alta la qualità visiva, mentre la sceneggiatura di Gen Urobuchi scava in profondità, arrivando al cuore dei personaggi. Tecnologico e interessante, Minaccia sulla città miscela, non senza sbavature, la space opera al genere apocalittico, il dramma psicologico alla crisi di fede. Un secondo episodio ben strutturato ove il mostruoso antagonista rivela la sua potenza irradiando energia incandescente. Indistruttibile. In attesa dell’arrivo della sua ferale chimera a tre teste.