
🎬 SCHEDA
TITOLO ORIGINALE
RoboCop
PRODUZIONE
Marc Abraham, Eric Newman
REGIA
José Padilha
SCENEGGIATURA
Joshua Zetumer, Edward Neumeier, Michael Miner
SOGGETTO
Edward Neumeier, Michael Miner
CAST
Joel Kinnaman, Gary Oldman, Michael Keaton, Abbie Cornish, Jackie Earle Haley, Michael Kenneth Williams, Jennifer Ehle, Jay Baruchel, Marianne Jean-Baptiste, Samuel L. Jackson, Aimee Garcia, Douglas Urbanski, John Paul Ruttan, Patrick Garrow, K.C. Collins, Daniel Kash, Zach Grenier
COLONNA SONORA
Pedro Bromfman
FOTOGRAFIA
Lula Carvalho
MONTAGGIO
Peter McNulty, Daniel Rezende
SCENOGRAFIA
Martin Whist, Brandon Dale, Cal Loucks
COSTUMI
April Ferry
🖋️ Recensione
Detroit, 2028. La multinazionale OmniCorp si occupa di cibernetica: impianta innesti artificiali nel corpo umano e produce robot impiegati in ambito militare, grazie ai quali gli Stati Uniti d’America hanno vinto numerosi conflitti e sventato diverse minacce terroristiche. Il prossimo passo della OmniCorp è investire sui robot anche in ambito civile: destinazione d’uso ostracizzata dai conservatori che sostengono la Legge anti-robot. Per aggirare il sistema, la OmniCorp produce un cyborg. Il poliziotto Alex Murphy (Joel Kinnaman eredita lo storico ruolo di Peter Weller), dopo essere stato mortalmente ferito in un attentato, diventa la cavia dell’esperimento: una menta umana in un corpo di metallo in grado di difendere i cittadini e combattere la criminalità.
RoboCop, consapevole di essere Alex Murphy, indaga sull’attentato che gli è costato tutto e si vendica contro chi l’ha “assassinato”. Il suo cambiamento, ovvero la capacità di adattarsi al nuovo corpo robotico e l’allontanamento dalla famiglia, è mostrato in modo didascalico: il confronto tra essere umano e macchina pone il focus sull’aspetto introspettivo; mentre, le scene d’azione conducono al confronto finale con l’avido dirigente della OmniCorp.
Le analogie con il RoboCop di Paul Verhoeven sono tante; dove la versione di José Padilha si discosta è nell’attenzione verso i sentimenti del protagonista. Piacevole sorpresa è la presenza di un anchorman che, in puro stile reportage giornalistico, comunica l’indice di gradimento della società in merito alla Legge anti-robot. Complessivamente la storia funziona, complice anche la carismatica presenza di Michael Keaton, Samuel L. Jackson e Gary Oldman nei panni dello scienziato e unico alleato del cyborg, verso cui affetto e compassione devono confrontarsi con la passione e l’ambizione per la scienza; tuttavia, il remake di José Padilha denota mancanza di coraggio. Un’occasione mancata che avrebbe potuto dare una svolta all’iconica immagine del cyber-poliziotto.